Il servizio consente di recuperare le coordinate a partire dai dati catastali di un immobile.
Bounging box + centroide
Il sistema, partendo dai dati catastali forniti dal cliente, recupera il bounding box (un rettangolo che racchiude i confini della particella) e calcola il centroide di quest’ultimo.
Il centroide è utile per posizionare una mappa nella posizione atta a poter mostrare la particella.
Si tenga presente che il centroide potrebbe non ricadere all’interno del perimetro della particella.
Il bounding box è utile per poter individuare con maggiore sicurezza la particella.
Funzionamento della cache dati
Per i nostri server, recuperare la posizione di una determinata particella implica una serie di chiamate verso alcune risorse al di fuori della nostra rete. Il successo della procedura dipende quindi dalla raggiungibilità o meno di queste risorse. Alcune chiamate pertanto potrebbero richiedere più tempo o non essere evase: i nostri server eseguono più tentativi superati i quali l’ordine viene annullato. Per ovviare a questo inconveniente il nostro sistema conserva tutti i dati recuperati e li riutilizza per le successive interrogazioni riducendo così al minimo la dipendenza dalle risorse esterne.
Quando il dato viene restituito viene indicato se è stato acquisito dalla cache e la sua data di acquisizione.
Implicazioni dell’utilizzo di dati della cache
L’utilizzo di dati provenienti dalla cache, non ha quasi nessuna controindicazione.
Nel corso della sua “vita” una particella può essere suscettibile di due eventi: soppressione, frazionamento.
Nel caso in cui la particella venisse soppressa, non esisterebbe più. Il nostro sistema grazie alla cache, continuerebbe comunque a dare l’ultima posizione acquisita. Questo può essere considerato un vantaggio in quanto, diversamente, non sarebbe possibile conoscere dov’era.
Nel caso in cui la particella venisse frazionata, ovvero suddivisa in più particelle, ma su di essa fossero edificati dei fabbricati, essa non verrebbe soppressa ma manterrebbe il suo numero, continuando quindi ad esistere, ma cambiando forma, ovvero rimpicciolendosi.
Anche in questo caso il dato proveniente dalla cache fornirebbe comunque una indicazione atta ad individuarla. L’unica considerazione è che il bounding box, in questo caso, non sarebbe rasente ai confini della particella frazionata ma si riferirebbe ancora ai confini precedenti al frazionamento.
L’immagine dello strato catastale che sottende il bounding box (richiedibile con apposita chiamata api) sarebbe comunque aggiornata e mostrerebbe i più recenti confini della particella risolvendo ogni ambiguità.
Dati aggiornati
Il cliente può chiedere di non utilizzare la cache e di recuperare il bounding box attuale.
In questo caso verrà applicato un sovrapprezzo alla chiamata (il costo della chiamata è doppio rispetto alla chiamata che fa uso della cache).
Georeferenziazione di Terreni
Per la georeferenziazione dei terreni è sufficiente fornire i seguenti dati:
- Codice catastale del Comune
- Sezione Censuaria
- Foglio
- Particella
Georeferenziazione dei Fabbricati
Per la georeferenziazione dei Fabbricati, oltre ai dati catastali, è consigliabile fornire anche i dati dell’indirizzo dell’immobile
LivelloParticelle : si
| LivelloFabbricati : si
| LivelloGraffe : si
|
LivelloNumeroParticelle : si
| LivelloStrade : si
| EffettoTrasparenza : si
|
Esempio con tutto abilitato